Offstage è uno studio di architettura e una general contractor, fondato da Alessandro Colmanni e Cristian Minerva.
Offstage è costituito da un team di architetti e ingegneri che lavorano su progetti di diversa scala e tipologia, per ogni tipo di clientela, in Italia e all’estero.
Offstage lavora assiduamente per conto di altri studi di architettura, a cui fornisce competenze tecniche in fase di progettazione ed esecuzione delle opere e come impresa edile.
© photo credit Walter Meregalli
Piazza Bertarelli, 4 - 20122 Milano
T + 39 02 3650509 F +39 02 36520509
“La passione è tutto perché senza la passione non si muove niente” (Cit. Winy Maas).
Alessandro Colmanni e Cristian Minerva, ingegnere e architetto con circa vent’anni di esperienza alle spalle, sono le due anime complementari che fondano Offstage.
In Offstage facciamo architettura. In modo trasversale e dinamico.
Progettiamo e costruiamo nuovi manufatti edilizi o ci dedichiamo a interventi nell’esistente.
Offstage è una società costituita da architetti e ingegneri che lavorano fianco a fianco con la stessa passione, sia che si tratti di un intervento strutturale per un nuovo edificio oppure del disegno di una maniglia su misura.
Se è vero che ogni progetto è per sua definizione unico, qui lo rendiamo speciale, dal disegno sino alla sua completa realizzazione.
In Offstage la visione del cliente è infatti considerata il valore aggiunto alle nostre competenze.
In questo modo ogni nostra esecuzione è sempre differente dall’altra.
In Offstage lavoriamo anche per conto di altri studi di architettura o società immobiliari, a cui forniamo competenze tecniche in fase di progettazione ed esecuzione delle opere e come impresa edile, da general contractor. Lo spirito di ricerca e attenzione al dettaglio di Offstage ci rende i referenti ideali per interventi in cui viene richiesto un alto grado di artigianalità, sebbene relazioni dirette con molte aziende ci consentono di offrire soluzioni commerciali in ambito contract, per i settori dell’Office e dell’Hospitality.
© photo credit Giulia Conciatori